Dopo il giro del mondo dei suoni che ha abbracciato tutti i generi musicali tanto che ha lanciato con ´Graceland´ la world-music Paul Simon ritorna alle origini alla ´word music´ tipica del storyteller.
E´ quel che emerso nel concerto milanese ieri sera all´Arena di Milano, unica tappa italiana del tour che toccherà Istanbul e Tel Aviv, dove ha presentato il suo ultimo album ´ So Beautiful or so What´, uscito dopo cinque anni di silenzio dell´artista.
La sua nuova cifra artistica, più tesa alla parola che alle sonorità , si è manifestata chiara nel corso del concerto culminando nell´esecuzione della sua celebre hit colonna sonora del ´ Laureato´ ´The sound of Silence´ fatta col solo accompagnamento della chitarra.
In sostanza è un ritorno a suoni più bluesy e folk come agli inizi; non sono mancati momenti di esplosione di ritmi e colori ma non era il mood dominante della fase etnica. E´ un sound più naturale e misurato ispirato a momenti di spiritualità e di ricerca di senso sul cui sfondo si odono echi di Gospel del cantante reverendo J.M.Gates.
Si vede che ha ancora voglia di scrivere e confrontarsi con tematiche sempre attuali come le guerra in Iraq e in Vietnam come in ´Rewrite´ storia di un reduce che riprende in un autolavaggio la sua vita interrotta oppure sull´assurdità della violenza come nella title track della nuova raccolta dedicata all´assassinio di Martin Luther King.
Le parole scandite con ironia ebraica, a tratti ricorda lo spirito di Woody Allen, prevalgono sulla musica che pure mantiene riferimenti africani e momenti doo-wap. Ma si vede una fase artistica più impegnata nei testi che più riflette la sua attività filantropica a favore degli orfanotrofi e degli ospedali pediatrici.
A settant´anni dimostra di meritarsi il riconoscimento del ´Time´ che lo ha indicato come una delle cento personalità che ha contributo di migliorare il mondo oltre ai dodici Grammy vinti. Coetaneo di Bob Dylan Simon dopo un percorso artistico differente sembra ritornato definitivamente alla casa comune del folk-rock rivisitato più che in chiave elettrica come nella svolta dylaniana di Newport in versione multirazziale grazie all´apporto della band.
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